Baywatch - Da serie TV a Film Spettacolare

Baywatch il Film

In mancanza di una vera epica classica come la nostra, gli americani hanno rivolto la loro ammirazione ad altri miti, passando dagli eroi dello sport a quelli dei fumetti. Capita, talvolta, che nell'entusiasmo di veder rappresentati con forza e superomismo i propri colori, lo sguardo stelle e strisce mostri la tendenza ad esagerare con descrizioni di personaggi fuori dal comune (e fuori di testa) inscritti in ruoli che non esistono nella vita reale: fa parte di questo immaginario anche il team di super-bagnini californiani della serie Baywatch, cult degli anni Novanta in cui la spiaggia diventava luogo di crimini e salvataggi miracolosi a ritmo di corse rallentate e musiche solenni. Dalla California a Miami, tornano stavolta su grande schermo i lifeguards piu famosi della cultura pop nel film diretto da Seth Gordon (Come ammazzare il capo e vivere felici) e interpretato da Dwayne The Rock Johnson, Zac Efron, Alexandra Daddario, Kelly Rohrbach, Ilfenesh Hadera e Jon Bass. Un cast multietnico, politicamente corretto, che sembra annullare certe differenze di genere emerse nello show televisivo e che gode di una totale autoironia.

Autoironia palesata fin dalle primissime scene, con un inseguimento che ha del fantascientifico: Mitch Buchanan, la cui eredita e stata raccolta da un divino Dwayne Johnson, si lancia tra le onde per soccorrere un bagnante in difficolta, mentre alle sue spalle emerge letteralmente la scritta Baywatch a caratteri cubitali. Il film di Gordon potrebbe terminare qui, ma l'esigenza cinematografica di tessere una sceneggiatura intorno al brand - e ai personaggi - fa correre questo revival lungo binari troppo deboli e il risultato, con lo scorrere del minutaggio, e assai stanco. Non tanto per la qualita del racconto, che si lascia andare a gag molto divertenti e sequenze appassionanti, quanto per l'eccessiva durata (due ore circa) e per l'intreccio banale con la solita trama un po' crime, un po' spionistica. Quando invece si concentra sulle dinamiche umane tra i protagonisti, Baywatch dimostra di sapersi prendere in giro e regala allo spettatore una ricca dose di risate e intrattenimento. Dalla Daddario che ironizza su quel seno tanto caro ai fan di True Detective, a Efron che viene ripetutamente sbeffeggiato da Johnson. Una colonna sonora martellante (con Notorious Big, Sean Paul, Sleigh Bells e Desiigner) rimedia ai difetti cancellando le tracce di noia, mentre scorre via l'ennesima corsa al rallenty.

Wonder Woman - L'opposto di Don Jon

Wonder Woman il Film

Possiamo gia sentirla, l'eco lontana dei giudizi contrastanti che puntualmente scatena del chiasso inutile intorno ai cinecomic, fenomeno da non prendere piu sotto gamba perche davvero caratterizzante di quest'epoca. Su Wonder Woman la critica americana ha speso parole di approvazione (finalmente un prodotto DC all'altezza del Cavaliere Oscuro di Christopher Nolan: che esagerazione, aggiungiamo), qui da noi, e quasi certo, voleranno pesanti stroncature (la veridicita storica degli eventi e abbozzata, il cgi e grossolano, etc etc); la verita, se ne esistesse una, sta sempre nel mezzo, in una zona neutrale poco frequentata che aiuta a vedere film come Wonder Woman con la giusta prospettiva. Non risolve la sorte malcapitata della DC universe - impegnata a costruire un immaginario mitologico che poco ha a che fare con il cinematografico - e non sorprende per inventiva e spettacolo della messa in scena, ma apre nuove strade. E la storia, che lo riconosciate o no, passa anche da qui. Forse diamo per scontato che dietro la macchina da presa ci sia una donna, la Patty Jenkins che imbrutti all'inverosimile Charlize Theron in Monster (e allora fu Oscar all'attrice), o che nel 2017, una donna sia protagonista assoluta di una pellicola d'azione (con l'indice di gradimento favorevole al pubblico maschile). Tutto questo accade nell'ambito di un genere conservatore che ha radicalmente cambiato l'intrattenimento moderno: trasformando idee e personaggi in pacchetti di film omologati, appiattendo l'esperienza della sala con un bombardamento di effetti speciali e poco altro, spacciandolo per cinema. Il cinema e un'altra cosa. Questo e divertissement - collaudato e intelligente - che sfrutta un trend come capitale e si ripete nel tempo a intervalli regolari finche non ne saremo totalmente assuefatti.

Wonder Woman, dal canto suo, prova a crearsi una lettura personale facendo breccia nel cuore di un racconto di formazione, molto semplice e tratteggiato con sfumature disneyane, partendo dalle origini della principessa Diana; principessa curiosa e coraggiosa, gentile e leale, bellissima e pura, un'eroina che trascende l'umano e abita una dimensione ultraterrena, che non esiste in natura. Lei ha il sangue degli uomini e la trasparenza degli Dei. Una dicotomia espressa fin dall'inizio, dove le frecce delle amazzoni di isola Paradiso incontrano il fuoco dei proiettili: e un'immagine molto significativa, banale direte, ma comunque d'impatto. Quando poi Diana abbandona i colori caldi di casa e salpa alla volta del 'mondo reale', il candore lascia spazio all'orrore, la guerra divide e azzera ogni dualismo. Si torna dunque a un grado zero (e cio potrebbe giustificare la scelta di descrivere il conflitto interiore ed esteriore in modo un po' infantile, illudendoci di essere di fronte ad un classico Disney), all'amor vincit omnia e alla composizione di ottimi messaggi per le giovani generazioni che possono trarre ispirazione dal personaggio. Wonder Woman e, in definitiva, un manifesto femminista a misura di bambina, ma e anche quell'eroina col mantello che cammina a grandi falcate nella Parigi degli attentati e del pericolo terrorista; ha un'identita, seppure rivelata da una sceneggiatura assai debole e troppo sempliciotta, ed e gia un bel traguardo, visto l'ultimo tonfo di Suicide Squad. Si riconosce nella meravigliosa interpretazione di Gal Gadot, nella sua attitudine all'azione e all'eleganza, nella maniera in cui indossa questa responsabilita politica e culturale, prima che il costume. Wonder Woman non e un film indimenticabile ma matura in corso d'opera. Ironico, al momento giusto, coerente e dignitoso, retorico se vogliamo. Dagli errori si risorge, dalla perseveranza si ottiene il risultato, e siamo convinti che la DC possa fare molto, ma molto di piu. A cominciare da qui.

Questi due film sono veramente belli, dei quali uno ricorda una serie tv cult mentre l'altro si focalizza su un personaggio femminile forte. In arrivo anche altri film simili a Don Jon, continuate a seguirci!